Finalmente gli spread sui mutui casa (e non solo) inizia a calare. Secondo quanto registrato da alcuni rilevatori online, infatti, gli spread sui finanziamenti destinati all’acquisto di abitazioni sarebbero calati passando dal 3,5% di inizio 2013 al 2% di inizio 2014, portando quindi il tasso finale su soglie di convenienza particolarmente rilevanti, e trainando un crescente interesse nei confronti delle operazioni di acquisto immobiliare.
Secondo le rilevazioni diffuse online negli scorsi giorni, emerge come i migliori tassi di interesse fissi per gli indebitamenti con piano di ammortamento a 20 anni si aggirerebbero intorno al 4,75%, mentre quelli medi sarebbero comunque intorno al 5,4%. Per quanto concerne invece l’indebitamento con il tasso di interesse variabile, il tasso medio è del 3%, mentre le offerte più convenienti si posizionano intorno al 2,5%.
Alla luce delle rilevazioni sintetiche di cui sopra rimane molto alto il differenziale di tasso tra quelli fissi e variabili (circa 240 punti base): il che, tradotto in termini assoluti e in rata mensile, significa subire un aggravio di circa 127 euro al mese per un mutuo di 100 mila euro a 20 anni.
Contemporaneamente, al decrescere dei tassi di interesse compare un rinnovato interesse per la domanda di mutuo. Le richieste vengono presentate in maniera crescente e – sebbene non sempre le stesse istanze si traducano immediatamente in un via libera da parte degli istituti di credito – è sicuramente positivo osservare come le banche stiano nuovamente dar seguito a un volume incrementante di istruttorie fidi.
Infine, le statistiche segnalano come nel 2013 siano risultate acquistate con finanziamento il 37,6% delle abitazioni, con un aumento di 0,6 punti percentuali sul 2012 (ma contro una percentuale che si aggirava al 50% nel corso del 2013). Il tasso medio richiesto per la prima rata è calato di circa 30 centesimi di punto, mentre la quota di copertura dei mutui rimane ancora molto bassa.